RAVELLO
Villa Cimbrone.
C’è un giardino a Ravello, un angolo di Paradiso se visitato nelle prime ore del mattino. É il giardino di Villa Cimbrone.
La storia di questo luogo che mi piace raccontare è quella di Ernest William Beckett, lord inglese, arrivato a Ravello per trovare pace, tormentato dalla morte della moglie. Vide questa Villa e il suo giardino, ormai in decadenza e ne comprò una parte.
Decise di rinnovare il giardino, mantendendo alcuni dei suoi elementi. Creò sentieri che lo attraversano nei suoi diversi angoli, fu decorato con fontane, statue marmoree e bronzee, tempietti.
Uno degli elementi mantenuti è il viale principale che accompagna il visitatore facendone crescere la curiosità e l’aspettativa, in un pathos crescente che culmina con la Terrazza sull’Infitino.
Ricordo ancora la stretta allo stomaco della prima volta che ho messo piede su questo balcone a picco sulla scogliera, dove l’orizzonte e la costa avvolgono lo sguardo.
Ho percorso ogni singolo viale di questo giardino, alla ricerca di angoli che ancora non ho visto. Mi ritrovo in silenzio ogni volta e guardandomi attorno comprendo la cura di ogni dettaglio, tutto è perfetto, nulla è fuori posto, come un ossessivo tentativo di riordinare i dolori del cuore.
Il mio angolo preferito è una seduta in pietra che guarda verso Pontone, in direzione di Amalfi, posta vicino ad un giovane Mercurio pensieroso. Sopra la seduta una frase che in qualche riga esprime tutto il dolore del vuoto lasciato dalla perdita della persona amata:
Perso in un mondo del quale nulla desidero
Siedo solo col mio cuore
Allietato dal mio piccolo angolo sulla Terra
Grato di essere venuto, non dispiaciuto di andarmene.
