AMALFI
Il mio angolo preferito.
Amalfi, una delle quattro repubbliche marinare che nel Medioevo hanno dominato il bacino del Mediterraneo. Crocevia di popoli: greci, romani, saraceni, il tutto in un piccolo triangolo di terra che oggi da il nome alla Costa più famosa d’Italia.
Non ricordo il numero di volte in cui sono stata ad Amalfi, ma ricordo le prime volte, durante le quali rimanevo a bocca aperta di fronte alla bellezza della città, col vantaggio della bassa stagione e le poche persone in visita.
Man mano che la stagione avanzava, la mia curiosità cresceva e cercavo di volta in volta un lato nascosto della città che mi potesse regalare una briciola di genuinità e di silenzio da quel turismo affamato che invade Amalfi.
Presto scoprii dei piccoli vicoli, delle gallerie, dietro la cattedrale, stretti e vuoti. Toccando i muri al passaggio, immaginavo tempi antichi, pirati, mercanti, facce segnate dal sole.
Ai lati della via principale, strette aperture nascondono gradini che salgono e salgono, tra usci delle case, capitelli e angoli a gomito. Salgono tra i muri della cità costruita in verticale, sulla roccia e quando si sbuca nuovamente alla luce, il panorama che ti aspetta è mozzafiato.
Quando si arriva in cima, ai piedi di quell’edificio con ampi archi che domina la città dall’alto, il cimitero monumentale, secoli prima un monastero, la vista è spettacolare.
I tetti della città, le maioliche del campanile della Cattedrale di Sant’Andrea, il porto, i traghetti che vanno e vengono, la gente in spiaggia e sul piazzale degli autobus, le linee maestose della costa, il tutto avvolto dal silenzio e dalla pace del tetto di Amalfi.
Questa è la mia Amalfi preferita.